DISTURBI
I DISTURBI INDICATI SI BASANO SULLA CLASSIFICAZIONE DEL DSM-5, SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE PUBBLICATO NEL MAGGIO 2013 NEGLI STATI UNITI. LA DIAGNOSI DI DISTURBO E’ POSSIBILE SONO VALUTANDO ATTENTAMENTE DIVERSE VARIABILI E UTILIZZANDO MOLTEPLICI MODALITA’ DI RACCOLTA DATI. SOLO UN PROFESSIONISTA RICONOSCIUTO, ESEMPIO LO PSICOLOGO E LO PSICHIATRA, HANNO LE COMPETENZE NECESSARIE PER FARE DIAGNOSI DI DISTURBO MENTALE.
UNA BUONA DIAGNOSI È NECESSARIA PER SCEGLIERE IL PERCORSO PSICOTERAPICO PIÙ INDICATO.
1. DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Sono disturbi che si manifestano nel periodo di crescita del bambino, i sintomi sono molteplici. Ad oggi sono utilizzati diversi test e strumenti diagnostici, potenti, che permettono di avere diagnosi differenziali certe e di differenti livelli di specificità. E’ sempre bene che il test venga fatto solo da professionisti competenti, capaci di leggere tutte le variabili annesse al caso, affinché non si manifestino falsi positivi e soprattutto non vi sia l’effetto test-retest. La diagnosi differenziale può dare responsi su più livelli:
- DISABILITA’ INTELLITTIVA:
La disabilità intellettiva è un disturbo con esordio nel periodo di sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo, negli ambiti concettuali, sociali e pratici.
- DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE:
nei disturbi della comunicazione vi possono essere difficoltà più specifiche quali disturbo nel linguaggio, il disturbo fonetico-fonologico, le balbuzie e difficoltà di comunicazione sociale.
- DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO
- DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E DI IPERATTIVITA’
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzato, come il nome stesso suggerisce, da carenze attentive e iperattività/impulsività. Entrambi i tratti hanno un impatto negativo sulle attività sociali e scolastiche/lavorative.
- DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
I disturbi specifici dell’apprendimento si evidenziano con l’inizio della scuola elementare e queste difficoltà di apprendimento o nell’uso di abilità scolastiche possono compromettere diverse aree: la lettura, l’espressione scritta e/o il calcolo.
- DISTURBI DEL MOVIMENTO
I disturbi del movimento evidenziano un ritardo nella acquisizione delle abilità motorie. La presenza di goffaggine, lentezza o imprecisione possono essere indicativi di forme di disturbo delle abilità di coordinazione.
- DISTURBI DA TIC
Tic motori e/o vocali che si presentano in modo improvviso, rapido, ricorrente non ritmico non vanno sottovalutati in quanto potrebbero essere espressione di sintomi ansiogeni o a condizioni mediche differenti
- ALTRI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
2. DISTURBI DELLO SPETTRO DELLA SCHIZOFRENIA E ALTRI DISTURBI PSICOTICI:
All'interno di questa macrocategoria possiamo distinguere, in base a differenti criteri, diverse tipologie: disturbo schizotipico di personalità, disturbo delirante, disturbi psicotici brevi, disturbo schizofreniforme, schizofrenia
3. DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI
Il disturbo bipolare si presenta alternando episodi maniacali con episodi ipomaniacali o depressivi maggiori. Gli episodi maniacali sono caratterizzati da periodi definiti di umore espanso ed elevato e da un aumento persistente ed anomalo dell'attività finalizzata o dell'energia. Si possono notare cambiamenti evidenti rispetto al comportamento abituale sulla base di uno o più indici: autostima è ipertrofica, vi è un diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità, fuga di idee, distraibilita', agitazione psicomotoria o aumento delle attività.
Al contrario gli episodi depressivi comportano umore depresso per la maggior parte del tempo, marcata diminuzione o piacere per tutte, o quasi, le attività, significativa variazione di peso e del ciclo del sonno-veglia, mancanza di energia e faticabilità, sentimenti di colpa e autosvalutazione, indecisione e ridotta capacità di concentrazione, pensieri ricorrenti di morte.
L'alternanza degli episodi determina la tipologia del disturbo.
Il trattamento prevede terapia farmacologia associato con psicoterapia. È indicata la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
4. DISTURBI DEPRESSIVI
All'interno dei disturbi depressivi è incluso il disturbo da disregolazione dell'umore dirompente, ovvero manifestazioni gravi e ricorrenti di episodi di collera con esordio tra i 6 e i 18 anni. Più comuni e conosciuti sono gli altri disturbi depressivi: disturbo depressivo maggiore, la distimia è il disturbo disforico premestruale.
Il disturbo depressivo maggiore evidenzia umore depresso o perdita di interesse e piacere per almeno un periodo di due settimane. Unitamente a questi due aspetti possono essere presenti altri sintomi:
- un cambiamento significativo di peso e del ciclo sonno-veglia,
- agitazione o rallentamento psicomotorio,
- faticabilita' o mancanza di energia quasi tutti i giorni,
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inaproppiati, quasi tutti i giorni,
- ridotta capacità di concentrarsi o pensare,
- pensieri ricorrenti di morte.
La distimia o disturbo depressivo persistente indica la presenza di umore depresso da almeno due anni
Il trattamento prevede psicoterapia cognitiva-comportamentale e in base alla gravità è possibile Associare psicofarmaci.
Il disturbo disforico premestruale è presente la settimana antecedente il ciclo mestruale ed è diagnosticabile solo se i sintomi creano un disagio che interferisce significativamente con il lavoro, la scuola, le consuete attività sociali oppure nelle relazioni con gli altri. Talvolta può anche causare esacerbazione dei sintomi di un altro disturbo.
5. DISTURBI D’ANSIA
I disturbi d'ansia sono di differenti tipologie ma connotati tutti dalla sensazione di disagio, preoccupazione, o paura.
Il disturbo d'ansia da separazione si diagnostica quando vi è una paura o preoccupazione eccessiva e inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo che riguarda la separazione da coloro a cui l'individuo è attaccato (esempio i genitori o le principali figure di attaccamento). La preoccupazione è riguardo a possibili catastrofi imminenti che possono portare a perdita o separazione da queste figure. Le manifestazioni di queste preoccupazioni è attraverso comportamenti di riluttanza nel rimanere soli o staccarsi dalle persone importanti e sintomi fisici come mal di testa, vomito, nausea...)
Mutismo selettivo si manifesta in particolare nei bambini ed e l'incapacità di parlare in determinati contesti sociali nonostante vi sia l'acquisizione del linguaggio e la comunicazione verbale sia presente in altri ambiti.
Fobia specifica indica ansia o paura verso un oggetto o una situazione specifica come volare, fare prelievi o alla vista di alcuni insetti. Vi sono trattamenti specifici come l'esposizione che riducono notevolmente o eliminano la paura.
Il disturbo d'ansia sociale o fobia sociale è paura o ansia marcata verso situazioni sociali in cui l'individuo è sottoposto o percepisce di essere esposto al giudizio degli altri. In queste situazioni si possono mettere in atto comportamento disfunzionali che interferiscono negativamente con la vita dell'individuo stesso.
Disturbo di panico o attacchi di panico (DAP) consistono nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti e si passa improvvisamente dallo stato di quiete allo stato ansioso. Il disturbo insorge nel momento in cui vi è la paura della paura e quindi la paura di poter nuovamente avere un attacco di panico. Vi possono essere evitamenti di differenti situazioni per la paura di non poter fuggire, di non ricevere soccorsi oppure di vergogna dello poter star male in pubblico.
Disturbo d'ansia generalizzata è un'ansia e preoccupazione eccessiva rispetto all'attesa a una quantità di eventi o attività quotidiane. Questa preoccupazione si manifesta attraverso diversi sintomi e causa un disagio clinicamente significativo o una compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
Per i disturbi d'ansia la terapia cognitiva comportamentale è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come la più efficace.
6. DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO E DISTURBI CORRELATI
Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo che evidenzia la presenza di ossessione è /o compulsione. Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi e indesiderati che nella maggior parte degli individui causano ansia o disagio marcati. Spesso si tratta di pensieri che spaventano ma che razionalmente vengono riconosciuti come assurdi.
Le compulsioni sono tutti quei comportamenti o azioni mentali volti a ridurre l'ansia causata dall'ossessione. Normalmente sono comportamenti espletati secco do regole molto rigide che non sono collegati in modo realistico al loro fine. Più i rituali i aumentano più il soggetto nota perdita di tempo e difficoltà.
Disturbo di dismorfismo corporeo, disturbo da accumulo, tricotillomania (strappamento di peli) e disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle) sono disturbi molto specifici legati a comportamenti ripetitivi che portano a significative compromissioni.
Per i disturbi ossessivi colmpulsivi, la terapia cognitiva comportamentale è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come la più efficace.
7. DISTURBI CORRELATI A EVENTI TRAUMATICI E STRESSANTI
La maggior parte dei disturbi in psicologia possono essere ricondotti ad aventi passati vissuti dal soggetto come traumatici (leggi EMDR).
Cosa si intende per trauma? Etimologicamente significa 'ferita', come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere ed ha un impatto, sulla vita della persona che subisce il trauma, altamente negativo.
I traumi possono essere di forme differenti: eventi eccezionalmente catastrofici e quindi caratterizzati da una percezione di paura e pericolo molto intenso come un terremoto, un lutto, una separazione, abusi... oppure eventi meno intensi, da un punto di vista emozionale, ma che, comunque, vengono percepiti dal soggetto come disturbanti, ad esempio relazioni negativi dell'infanzia o umiliazioni subite...
In ogni caso il trauma si manifesta attraverso diversi sintomi che impediscono il soggetto di tornare alla quotidianità o di affrontare gli eventi di vita, talvolta anche quelli apparentemente più semplici.
Nei disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti rientra il disturbo reattivo dell'attaccamento. Questo disturbo si manifesta nei bambini, prima dei 5 anni, che vivono in contesti di accudimento particolari: esempio cambiamenti dei caregiver primari, trascuratezza e deprivazione oppure bambini che vivono in istituti. Le manifestazioni sono difficoltà a gestire le emozioni soprattutto nel chiedere o cercare conforto nelle situazioni di disagio. Il bambino mostra poche emozioni positive e si possono presentare numerosi episodi di irritabilità anche ingiustificata.
Di derivazione simile è anche il disturbo da impegno sociale disinibito che si manifesta quando il bambino si approccia attivamente con adulti sconosciuti.
Il disturbo da stress post traumatico si riferisce a persone, di età superiore ai sei anni, che sono stati esposti direttamente o abbiano assistito o siano venuti a conoscenza di un pericolo di morte reale, grave lesione o violenza sessuale per se o per persone molto vicine.
8. DISTURBI DISSOCIATIVI
Disturbo dissociativo dell'identità: si manifesta attraverso discontinuità di consapevolezza di se', delle proprie azioni, correlata ad alterazioni dell'affettività, del comportamento, della coscienza, della memoria, della percezione, della cognitivita' e /o del funzionamento senso-motorio.
Nei disturbi dissociativi vi è l' amnesia dissociativa, cioè un'incapacità di ricordare informazioni autobiografiche importanti, solitamente di natura stressogena o traumatica. Oppure il Disturbo di personalizzazione o derealizzazione dove la persona vive esperienze di distacco dalla realtà rispetto a se o rispetto all'ambiente circostante.
Sia la terapia cognitiva- comportamentale che l'Emdr possono aiutare nel ridurre o eliminare gli episodi dissociati. Solitamente è necessario introdurre anche una terapia farmacologica.
9. DISTURBO DA SINTOMI SOMATICI E DISTURBI CORRELATI
Rientrano in questa categoria diversi tipi di disturbi somatici:
- Disturbo da sintomi somatici
- Disturbo da ansia di malattie
- Disturbo di conversione
- Disturbo fittizio
Questi disturbi si basano sul fatto che esistono sintomi somatici che creano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana e/o pensieri persistenti rispetto alla preoccupazione di avere una grave malattia o un rischio d salute. I sintomi non possono essere meglio spiegati da cause mediche.
10. DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
I disturbi dell'alimentazione comportano molta emozione di vergogna, per cui è difficile riuscire a parlarne con qualcuno.
I disturbi più noti sono anoressia, bulimia e binge eating. Mentre l'anoressia è il binge estingue sono più evidenti per cali o aumenti ponderali importanti, la bulimia è la più difficile da scoprire e valutare.
Il soggetto presenta un disturbo alimentare di tipo anoressia nervosa nel momento in cui vi è una restrizione nel l'assunzione di calorie in relazione alle necessità unito ad una intensa paura ad ingrassare unità ad una dispercezione del proprio corpo e della situazione di gravità.
Analoghi pensieri e comportamenti sono presenti anche nel soggetto afflitto da bulimia con l'aggiunta che si manifestano episodi di abbuffate e condotte compensatorie, per ridurre l'aumento di peso, inappropriate.
Nel momento in cui vi sono abbuffate ma non condotte compensatorie sistematiche e inadeguate, si parla di binge eating.
Altri disturbi dell'alimentazione sono
- Pica: persistenza nell'ingerire sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili.
- Disturbo da ruminazione: ripetuto rigurgito di cibo che, a sua volta, può essere rimasticato, ringoiato o sputato. Ovviamente si esclude che non vi siano problemi gastro-intestinali.
La terapia cognitivo-comportamentale è riconosciuta come efficace per i disturbi alimentari.
11. DISTURBI DELL’EVACUAZIONE:
Enuresi, fare la pipì nel letto o nei vestiti, sia intenzionalmente che involontariamente, diventa un disturbo quando l'età cronologica è di almeno 5 anni. Spesso può essere un fenomeno di regressione e quindi sintomo di espressione di disagio.
Encopresi è la ripetuta emissione di feci in luoghi inappropriati. L'età cronologica edi almeno 4 anni
In entrambi i casi possono essere espressione di un disagio che sarebbe bene non trascurare. Con l'aiuto di un professionista è possibile dare al disturbo un significato più esplicito per capire, affrontare e risolvere.
12. DISTURBI DEL SONNO VEGLIA
I disturbi del sonno possono avere un'incidenza sulla gestione della quotidianità piuttosto marcata causando compromissione o malfunzionamento in ambito sociale, lavorativo, scolastico, universitario o comportamentale. I tipi di insonnia possono essere caratterizzati da: difficoltà ad iniziare il sonno o a mantenerlo oppure risvegli precoci al mattino senza più riuscire a riaddormentarsi. L'insonnia, se non dovuta a causa precise, può essere trattata grazie al protocollo cognitivo comportamentale.
Anche una ipersonnolenza o la narcolessia, cioè episodi ricorrenti di sonno nonostante le sette ore di sonno notturno, possono avere cause psicologiche e per questo da trattare. Analogamente, degne di attenzione, sono i disturbi del sonno correlati alla respirazione oppure le parasonnie, ovvero il sonnambulismo, gli incubi...
13. DISFUNZIONI SESSUALI
14. DISFORIA DI GENERE
15.DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE, DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E DELLA CONDOTTA
16.DISTURBI CORRELATI A SOSTANZE E DISTURBI DA ADDICTION
17.DISTURBI NEUROCOGNITIVI
18. DISTURBI DI PERSONALITA’
19. DISTURBI PARAFILICI
20. ALTRI DISTURBI MENTALI E/O ALTRE CONDIZIONI CHE POSSONO ESSERE OGGETTO DI ATTENZIONE CLINICA
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