PSICOLOGIA DELLO SPORT
La psicologia dello Sport è una disciplina che già nel 1913 ebbe il suo primo convegno internazionale e a cento anni di distanza ha acquisito il riconoscimento della maggior parte delle Istituzioni accademiche in Europa e nel resto del mondo. In psicologia dello sport le competenze disciplinari sono in aumento così come i programmi di intervento che dispongono di testimoniata efficacia.
Da una parte si è affermata la concezione sociale dello sport intesa come modello educativo, di integrazione sociale o come veicolo di salute e benessere psico-fisico che rendono lo sport un ‘diritto di cittadinanza’ in tutte le fasi del ciclo di vita.
In questo senso la psicologia dello sport può offrire programmi e progetti che facilitano (1) l’avviamento allo sport nelle varie fasce di età, in particolare quelle più deboli; (2) il mantenimento dell’attività sportiva nel lungo termine.
Secondariamente, si è mantenuta e rafforzata una concezione agonistica dello sport e la necessità di costruire programmi sempre più specifici per la preparazione psicologica degli atleti e delle squadre ad alto livello. E’ un dato di fatto che a oggi l’età di inizio della pratica sportiva a livello agonistico viene sempre più anticipata, lasciando scoperti programmi di intervento ormai ampiamente validati per adulti ma poco conosciuti e riconosciuti per giovanissimi. Da qui il tentativo di promuovere la ricerca su un target più giovane e non solo su atleti di alto livello o adulti.
In ambito internazionale vi sono oltre 4000 insegnamenti accademici in Psicologia dello Sport e numerose riviste internazionali peer-reviewed specifiche del settore (es: Journal Of Applied Sport Psychology, Journal Of Clinical Sport Psychology, Journal Of Sport And Exercise Psychology, Psycology Of Sport Exercise, Journal Of Sport Sciences, The Sport Psycologist, ecc.). Esistono due società scientifiche Internazionali di riferimento: (1) la European Federation of Sport Psycology (FEPSAC) e (2) la International Society of Sport Psycology (ISSP).
Nel 2006 in Italia viene fondato il primo centro inter-universitario: Centro Inter-Universitario Mind in Sport (MiST), che si occupa sia di aspetti sulla ricerca che sulla formazione. Altri Centri di formazione privati sono attivi nel territorio.
Personalmente, dopo diversi anni di sport praticato a livello agonistico e studi di psicologia, ho sentito la necessità di proporre ad alcune società giovanili di pallavolo, un progetto di intervento che potesse integrare queste esperienze e competenze.
A CHI è RIVOLTO IL SERVIIZO?
ATLETI, ALLENATORI, DIRIGENTI, ARBITRI, GENITORI DI ATLETI E TUTTE LE SOCIETA’ SPORTIVE
Tipi di Interventi:
- Il training delle abilità mentali è suddiviso in tre livelli applicati in un arco di tempo ideale di due anni. Ciascuno di questi training può essere applicato per atleti giovani o adulti con minimi accorgimenti. Possono essere applicate nel gruppo oppure al singolo atleta.
I tre livelli di intervento sono i seguenti:
- Training Base (anno 1): apprendimento delle abilità mentali di base per l’incremento delle prestazioni sportive,
- Training Avanzato (anno 2): apprendimento delle abilità avanzate per incrementare le proprie prestazioni in situazioni di alto agonismo e complessità cognitivo-emozionale,
- Training Coach (anno 1 e 2): formazione per gli istruttori su abilità mentali e prestazioni eccellenti.
- Psicoeducazione Allenatori E Genitori
Gli incontri con gli allenatori o i genitori sono di formazione in aula in cui possono essere previste anche piccole esercitazione pratiche sugli argomenti trattati.
Gli incontri hanno una durata di 2 ore circa suddivise in formazione sui temi in oggetto con presentazione in power point, esercitazione e discussione finale. Ad ogni incontro viene lasciato il materiale proiettato e/o materiale cartaceo utile all’applicazione di quanto detto.
Gli incontri possono essere fatti in apposite sale messe a disposizione del committente oppure è possibile affittare, con spese a carico del committente, una sala presso Studi Cognitivi di Modena.
Gli argomenti sono scelti dal committente rispetto alle necessità del momento.
La psicoeducazione per gli allenatori può riguardare i seguenti temi:
- La motivazione: come sostenere la motivazione del giovane ed abbassare la percentuale di abbandono
- Le fasi evolutive e di gioco, il passaggio allo sport agonistico
- L’approccio centrato sull’atleta: insegnare all’atleta a riconoscere limiti e pregi, vittorie e sconfitte, il rinforzo positivo, negativo e la punizione.
- Autostima ed autoefficacia, come sviluppare queste competenze negli atleti
- Capire ed individuare i comportamenti problematici: elencazione delle varie difficoltà che si possono incontrare in palestra suddiviso per le specifiche età. Introduzione di concetti quali il perfezionismo normale ed il perfezionismo patologico correlato alla tolleranza all’errore.
- Comunicare ai giovani atleti: sostenere una comunicazione positiva con il giovane finalizzata ad insegnare un pensiero autoriflessivo positivo, utile ad affrontare la competizione, abbassare l’ansia, aumentare l’autoefficacia e l’autostima.
- Le abilità mentali da sviluppare: ad esempio il goal setting (formazione corretta degli obiettivi di prestazione e di risultato), allenare a gestire le emozioni, allenare alla visualizzazione del percorso e dei gesti motori dell'atleta; proporre strategie per la gestione dell'attivazione psicofisica dell'atleta; studiare e potenziare gli stili attentivi dell'atleta;
- La comunicazione e le dinamiche di gruppo: comunicazione efficace e positiva, la gestione del gruppo nei momenti difficili, la leadership.
- Il doping e l’uso di sostanze e i problemi alimentari: una particolare attenzione viene posta sui disturbi d’ansia, problematiche alimentari e abuso di sostanze.
La psicoeducazione per i genitori può riguardare i seguenti temi:
- Educare alla socialità e al rispetto delle regole: l’importanza delle regole nella crescita dei ragazzi e nella definizione delle relazioni nella vita e nel contesto sportivo.
- I ruoli nel gruppo squadra: riconoscerli ed accettarli
- Riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle dei figli: capire, contenere, aiutare senza giudicare.
- I genitori e il loro stile educazionale
- Capire ed individuare i comportamenti problematici nei propri figli
- Il doping e l’uso di sostanze e i problemi alimentari
- Carta Etica
La carta etica è un’autoregolamentazione, un insieme di principi e di obblighi sociali che vengono stabiliti direttamente dagli interessati, i quali, autonomamente, si impegnano a rispettarli. La carta etica è espressione di qualità e di eccellenza morale, espressione di responsabilità personali non delegabili.
L’assunzione della carta etica può aiutare i singoli soggetti, le squadre e le società sportive a riflettere su significati, principi e valori fondamentali ai quali ispirarsi per orientare al meglio il comportamento di ognuno. La sua validità dipende dalla motivazione di coloro che aderiscono al progetto e soprattutto dalla coerenza di pensiero con il proprio agire. I temi che affronta la carta etica sono molteplici: solidarietà e saper fare squadra, rispetto di sé e dell’altro, lealtà e onestà, sana competitività, impegno sacrificio e assunzione di responsabilità, accettazione della sconfitta e non umiliazione dell’avversario, corretto utilizzo degli impianti e rispetto delle strutture, non fare discriminazioni.
La proposta prevede la costruzione della Carta Etica all’interno della Società richiedente. A questa costruzione partecipano i vari gruppi coinvolti: il gruppo atleti, il gruppo allenatori - staff e il gruppo genitori.
Il percorso è così articolato:
- Coinvolgimento individuale attraverso la compilazione di dieci possibili regole in risposta a cosa significa essere un ‘atleta modello ’, ‘un genitore modello di un atleta’ o ‘un esempio come allenatore’ dove ovviamente il termine modello , esempio non stanno ad indicare qualità tecnico, tattiche, economiche o fisiche ma semplicemente qualità morali, di comportamento e di socialità.
- Coinvolgimento di gruppo sulla discussione di una prima bozza della Carta Etica e dei suoi comandamenti in un’ottica psicopedagogica centrata sull’atleta.
- Stesura della Carta Etica così come viene creata da tutte le persone coinvolte all’interno della società per aumentare la motivazione e rendere coerenti il pensiero all’agire.
Questo è il percorso auspicabile, della durata di un anno sportivo. Tuttavia, è possibile costruire o ridurre gli step su richiesta delle singole società.
Sono in corso studi relativi ad installazione di risorse e abilità mentali di gruppo.
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Documentazione:
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